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ALLEVARE
IL FANELLO
(Carduelis cannabina)



Il Fanello, simpatico uccello indigeno non molto frequente negli allevamenti amatoriali, è un uccello per il quale si rende necessaria, più che la comune gabbia, la voliera o almeno un gabbione possibilmente collocato all’esterno, dato che soffre non poco il caldo. Lungo circa 13 centimetri, è soggetto presente in Europa, in Asia e nel Nord Africa; lo troviamo nelle nostre regioni Italiane, talvolta sedentario e sempre comunque di passo. Viene apprezzato sia per le sue virtù canore, sia per il bel rosso cremisi, più o meno evidente, sul petto, vertice della fronte e parte del collo. Quest’ultima tipica caratteristica, sfortunatamente in cattività tende ad attenuarsi in occasione della prima muta autunnale. Questa perdita di intensità da parte del colore rosso, dipende sicuramente dall’alimentazione usata in cattività che, seppure attenta e precisa da parte dell’allevatore, manca sicuramente delle sostanze che il soggetto riesce a reperire in natura. Oggi sappiamo che alcuni esperti, studiando l’alimentazione in libertà, riescono ad offrire bacche e semi che se somministrati in cattività, almeno in parte, mantengono il colore rosso. “Uccelli” nella sua rubrica “Alimenti Complementari” spesso elenca bacche ed alimenti naturali utilissimi soprattutto ad Esotici ed Indigeni per mantenere i loro colori più naturali possibili ma utili anche ad avvicinare la dieta naturale a quella da gabbia e voliera. Il mantello in entrambi i sessi, tende al nocciola, con ventre e coda biancastri, maculati di scuro. Ali e coda bordati di bianco, zampe e becco scuri.
 

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Habitat
L’habitat naturale del Fanello, che in natura non di rado vive in gruppi numerosi, è la montagna coperta di fitti boschi da dove, a volte, scende sui campi ricchi delle più svariate coltivazioni, essendo goloso di verdure e bacche ma fondamentalmente granivoro. Sicuramente il suo habitat ideale deve anche prevedere acqua in abbondanza.

In cattività
Il Fanello difficilmente si domestica eccezion fatta per i soggetti allevati allo stecco e in cattività, solo in voliera, pertanto, potrà essere apprezzato appieno dal suo possessore; in gabbia ristretta, come del resto accade per il Fringuello, si avranno dei soggetti in non perfette condizioni di piumaggio. Al contrario, sistemato in un alloggio ampio e superata la fase di ambientamento, che personalmente ho riscontrato più volte sufficientemente difficoltosa, ci rallegra con il suo canto veramente piacevole anche per molti anni. Il mio consiglio quindi è di acquistarlo solamente se si ha la possibilità di alloggiarlo in voliere esterne, ampie e collocate al fresco di alberi frondosi. Mantenuto assieme ai canarini è anche possibile l'ibridazione. Una volta accoppiatisi - Fanello e canarina - il maschio dovrà essere trasferito altrove; anche per questa ibridazione la voliera resta comunque il luogo migliore. In voliera è anche possibile tentare la riproduzione in purezza dei Fanelli, as-asolutamente necessario per soggetti non nati in cattività. Ho avuto informazioni che diversi allevatori del Nord Europa ci sono riusciti con sufficiente facilità. Dotato di folto piumaggio il Fanello soffre il caldo, per cui dev’essere mantenuto in luoghi freschi non eccessivamente soleggiati e non soltanto in estate; deve inoltre disporre sempre di abbondante acqua per le sue abluzioni. Anche se in pieno inverno il termosifone, o qualsiasi altra fonte di calore, gli riuscirà sommariamente dannosa, e non di rado con il trascorrere del tempo anche letale. Giardino o terrazzo ombreggiato saranno la sua sede ideale in cattività, sia d’estate che d’inverno, a condizione però che il contenitore venga munito di tetto e laterali in legno o plastica rigida in modo da evitare correnti d’aria e eventuali freddi venti, piogge e gelate improvvise.

L’alimentazione
L’alimentazione del Fanello è assai semplice: miscela per granivori, pastoncino all’uovo e molta frutta e verdura. Il Fanello solo in fase riproduttiva farà ricorso, e solo parzialmente, all’alimentazione insettivora; i Fanelli da me posseduti in tempi diversi, hanno quasi sempre assaggiato e dimostrato di gradire, in piccole quantità, anche il pastone per insettivori, pur non avendo mai nidificato. Per la cronaca, una coppia di Fanelli presici alloggiati in voliera, dopo due anni di vita captiva, fu da me regalata ad un altro allevatore ed ospitata con diversi silvani in un’ampia voliera di 100 x 185 x 250 di altezza, durante l’estate si è riprodotta facilmente svezzando due piccoli pur senza l’alimentazione insettivora specifica ma solamente con uova di formica, pastoncini e semi vari. Non possiamo però non supporre che quel poco di alimentazione insettivora a loro necessaria possa essere stata soddisfatta dalle uova di formica e da qualche insetto catturato all’interno della voliera.

Il suo canto
Per i cultori del suo canto una raccomandazione: evitare, per quanto possibile, la coabitazione dei Fanelli con altri silvani in quanto riescono ad apprendere il canto dei compagni con conseguente ovvio deterioramento del proprio, che ne risulterebbe inquinato.
 

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