MERLO 
(TURDUS MERULA)

 

Il merlo è un volatile notissimo,inquilino abituale di giardini e parchi cittadini,nonché di prati,macchie e boschi,lungo 26 cm circa dal peso approssimativo di 90-100 gr.

Il suo areale è vastissimo:abita tutte le nazioni europee,gran parte dell’Asia  paleartica , occupa una nicchia ecologica importantissima ,nelle zone ove non esiste il “nostrano” esistono  molte specie di merli che si differenziano  nella livrea ma non nel comportamento e sono praticamente diffuse in tutti i continenti.

Gli ambienti preferiti dal merlo sono moltissimi e spesso differenti fra loro,basti pensare che si spinge sino al limite delle foreste di conifere sulle alpi a quasi 5000 mt.

Frequenta orti,giardini prati coltivati,uliveti,vigneti,macchia mediterranea,campagne alberate e zone cespugliose,non ama particolarmente i boschi d’alto fusto(ma anche in queste zone è relativamente facile constatare eccezioni).

Il  periodo degli amori inizia prestissimo per il merlo, già dalla seconda meta’ di febbraio il maschio diviene irrequieto,ed inizia a “studiare” come si dice in gergo,il ritornello un po’ monotono ma bellissimo,gorgheggia piano piano sin dalle prime luci dell’alba quando ancora la primavera è lontana.

Passando i giorni il tono del canto si fa sempre più alto ,sino ad arrivare ad un fischio penetrante udibile a centinaia di metri.

È un canto potentissimo,bellissimo,anche se talvolta il ritornello arriva a ripetersi con un pizzico di monotonia è pero’ effettuato a squarciagola,senza dubbi o incertezze nelle varie note,insomma è il canto del bosco.

Esistono uccellatori ed allevatori che sanno riconoscere dal tipo di canto la zona di provenienza del soggetto,gente che possiede 3-400 merli cantori, che li sa distinguere uno ad uno dal tipo di canto,gente che ha allevato merli per anni,cosa che potrebbe apparire semplice,ma che non lo e’ affatto il merlo ha infatti un enorme capacita’ di assimilare i vari suoni,tanto che molti soggetti intercalano nella loro melodia versi di passeri,fringuelli, allodole, civette, quaglie, vizi presi sicuramente nel periodo da loro trascorso in libertà o dalla vicinanza di volatili non della stessa specie, questi versi sono duri a morire, salvo l’uso di registratori,per portare il cantore ad eliminare questi suoni estremamente deleteri in un richiamo.

Come detto verso la fine di febbraio i merli,(soprattutto i maschi)iniziano ad andare in “estro”,cantano dalla sommità di un albero(in città è frequente vederlo su un antenna) allo scopo di delimitare il territorio entro il quale la coppia edificherà il nido.

Scelto il luogo idoneo la coppia inizia la costruzione del nido formato da paglie erba cementata con fango e rivestito di crini filamenti di lana e piume.

La coppia fa tre covate all’anno(raramente quattro), la prima solitamente è collocata vicinissima al suolo,nelle cataste di legname,nelle siepi sfruttando appunto quei luoghi ove la natura brulla di fine marzo permette un riparo.la prima covata non ha molte possibilità di riuscita proprio perché molti sono i nemici del merlo e poche le difese che offre l’ambiente.

Topi, ghiandaie,gatti,corvi etc. banchettano con uova e con i nidiacei di merlo.

Il secondo nido è collocato più in alto .gli alberi hanno gia incominciato a mettere le foglie ,i cespugli sono piu’ folti ed il merlo utilizzando le difese che offre l’ambiende costruisce il nido usualmente su un ramo d’albero attaccato al tronco.

Le uova bianco verdastre variano da tre a cinque e vengono covate quasi esclusivamente dalla femmina mentre il maschio canta nei pressi del nido ove la sostituisce solamente per il tempo necessario a cibarsi.

In presenza d’un pericolo il merlo in cova rimane immobile,s’acquatta sulle uova e dall’esterno si nota solamente la punta del becco e della coda. Se la minaccia si fa piu’ vicina maschio o femmina non esitano a gettarsi a terra rumoreggiando e facendo una serie di goffi movimenti in modo da far credere al predatore d’essere impediti ad allontanarsi,inducendo l’assalitore a seguirli.

I pulcini nascono dopo circa due settimane di cova,e non vengono mai lasciati soli,nelle vicinanze del nido sosta sempre uno dei genitori pronto ad intervenire in caso di pericolo.

Gli adulti poi quando si recano a nutrire i piccoli hanno l’accortezza di non fermarsi direttamente sulla pianta o nel cespuglio ove vi è il nido ma si posano alcuni metri prima raggiungendolo con brevi voli dopo essersi ripetutamente sincerati che attorno non vi siano pericoli.

I pulcini di color grigio scuro vengono alimentati per  due settimane all’interno del nido prevalentemente con lombrichi ed insetti,poi piu’avanti la madre li nutre con pezzi di frutta,usualmente quando i merli abbandonano il nido non sono ancora completamente autosufficienti e la madre li imbecca per ancora un paio di giorni.

Il merlo è specie stanziale e di doppio passo,anzi potremmo affermare che i merli italiani sono stanziali salvo quelli delle alpi,non è cosi’ per i soggetti del nord costretti a migrare nel medesimo periodo del tordo bottaccio,prolungando pero’ il tempo di migrazione in confronto a quest’ultimo proprio perché il merlo sosta dove trova pastura.

Un particolare importante che si rileva genericamente sugli uccelli è dato dall’ala in funzione della migrazione:gli uccelli con ala corta ed arrotondata sono generalmente stanziali,mentre quelli con ala a punta sono migratori.

I merli migratori giungono da tutto il nord est Europa,i dati di ricattura parlano di provenienza Cecoslovacca(30%),ungherese(20%),Belgio,Francia,Inghilterra,Danimarca

(40%).

Il comportamento del merlo migratore è diverso da quello nostrano,non tanto per la maggior confidenza nei confronti dell’uomo(il merlo è sempre uccello diffidente)

quanto per il comportamento in volo,i migratori infatti prediligono sostare su alberi d’alto fusto o comunque sulle cime cosa che il soggetto “pasturone” non fa.

La migrazione autunnale,raggiunge il culmine proprio al termine di quella del tordo,come risulta chiaramente dai dati forniti dagli impianti di cattura nelle regioni settentrionali il passo raggiunge la massima intensità dal 20 ottobre al 10 novembre.