ALIMENTARE
I PAPPAGALLI CON GLI ESTRUSI
Cosa sono gli estrusi e vantaggi nel loro
impiego.
Già da svariati anni sono comparsi sul mercato dei nuovi alimenti per
uccelli: gli estrusi. A prima vista appaiono come delle “crocchette”, molto
simili agli analoghi mangimi tanto utilizzati nell’alimentazione dei cani e dei
gatti. Si tratta di alimenti formulati specificamente per le esigenze nutritive
dei volatili, contenendo all’interno di ciascun granulo gli elementi nutritivi
necessari ai fabbisogni alimentari degli uccelli. Com’è noto una buona parte
delle patologie dei pappagalli è dovuta a cattiva alimentazione, tanto che i
veterinari aviari concordano nel ritenere la malnutrizione una delle principali
cause di mortalità degli psittacidi in cattività. L’alimentazione basata sui
semi secchi, infatti, è sbilanciata in numerosi elementi nutritivi e molto
spesso porta a stati carenziali, talora molto gravi.
Non sempre risulta semplice integrare
l’alimentazione tradizionale basata sui semi con gli appositi integratori
presenti in commercio, anche perché il pappagallo sceglie, all’interno della
miscela, i semi che più gli aggradano che, generalmente, sono quelli più
grassi. Un tipico esempio è rappresentato dai semi di girasole, molto amati da
tutti i pappagalli, ma eccessivamente calorici tanto da condurre, in breve
tempo, a degenerazione epatica oltre che ad evidenti stati carenziali (prima
fra tutti l’ipovitaminosi A). In queste condizioni i pappagalli risultano
spesso vittime di infezioni batteriche o micotiche anche banali, ma che in un
organismo debilitato dalle carenze alimentari possono divenire facilmente
letali.
Sfortunatamente proprio i semi di girasole
sono quelli più rappresentati nelle miscele commercializzate per i pappagalli.
Un altro inconveniente delle miscele di semi è che queste veicolano spesso
germi potenzialmente patogeni per gli uccelli, causando infezioni che possono
essere dannose per i volatili ed in particolare per i nidiacei. Molte perdite
osservabili nel periodo embrionale o neonatale sono imputabili proprio a queste
infezioni. Analogamente a quanto si è verificato nei cani e nei gatti, anche
nei pappagalli alimentati con estrusi si è osservata una drastica riduzione
delle malattie metaboliche.
Gli estrusi vengono preparati a partire da
farine vegetali (di cereali e legumi) sottoposte al processo di estrusione, una
particolare lavorazione ad elevate temperature sotto pressione, che consente di
cuocere ed agglomerare le farine iniziali dando a ciascun granulo la forma e la
dimensione desiderata. Poiché i tempi di lavorazione sono piuttosto brevi, le
alte temperature non determinano perdita significativa di elementi nutritivi
che comunque possono essere integrati durante la lavorazione. L’estrusione
permette di ottenere un prodotto sicuramente esente da contaminazioni
microbiche e decisamente più digeribile. Il ridotto contenuto in acqua li rende
meno aggredibili da muffe e batteri aumentandone la conservabilità nel tempo.
Inoltre, grazie a questa tecnica di lavorazione, è stato possibile realizzare
mangimi specifici per le esigenze di determinate specie, inglobando nel
prodotto gli elementi di cui necessitano.
Sono stati ideati, ad esempio, estrusi a
basso tenore di ferro (per Tucani e Maine), altri specifici per Lori e
Lorichetti, per Pappagalli Africani, per Are e per Amazzoni, altri ancora
ipocalorici per pappagalli obesi, proprio come avviene nell’industria degli
alimenti per cani e gatti.
Un altro non trascurabile vantaggio
dell’impiego degli estrusi è che mancando gli scarti (quali sono ad esempio i
gusci dei semi) se ne avvantaggia l’igiene del locale ospitante gli uccelli e
le relative operazioni di pulizia.
La diffusione degli
estrusi in Italia.
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Sebbene tutti questi vantaggi facciano
pensare che gli estrusi siano un alimento ideale, la loro diffusione in Italia
non è così ampia come in altri paesi. Probabilmente ha giocato a sfavore di
questi alimenti il fatto che i primi estrusi introdotti nel nostro paese non
erano della migliore qualità. La qualità dei prodotti presentati dalle varie
case produttrici, infatti, è differente così come può essere differente la
qualità di un pastone o di una miscela di semi. Un altro fattore che viene
considerato molto negativamente è il costo del prodotto. Se paragonato ad un
eguale quantitativo di miscela di semi il prezzo pagato per l’acquisto di un kg
di estruso è mediamente più elevato. Tuttavia, se si considera che il
quantitativo di estruso è totalmente edibile, a differenza di quanto avviene
nei semi i cui gusci non vengono, ovviamente, consumati, non vi è poi una
significativa differenza di prezzo, tenendo anche conto che non vi è bisogno di
integrare la dieta con prodotti vitaminici, già contenuti negli estrusi.
L’appetibilità dell’estruso è un altro fattore determinante per il suo utilizzo
ed anche in questo caso si osservano delle differenze tra i vari prodotti in
commercio. Con dei semplici accorgimenti, descritti in seguito, è possibile,
tuttavia, convertire alla nuova dieta anche il volatile più riluttante. C’è,
inoltre, chi guarda con sospetto agli estrusi considerandoli un alimento
“innaturale” rispetto ai cibi consumati in natura dai pappagalli. A parte il
fatto che gli estrusi delle migliori marche sono costituiti da materie prime di
ottima qualità e strettamente d’origine vegetale (l’unico costituente d’origine
animale può essere l’uovo), c’è da dire che in natura i pappagalli di sicuro
non consumano miscele di semi secchi, ma piuttosto una grande varietà di cibi
d’origine vegetale (semi immaturi, foglie, gemme, germogli, fiori, radici, frutti)
e, talvolta, piccoli invertebrati.
Come scegliere i
migliori estrusi.
Attualmente vi sono in commercio diverse
marche di estrusi i cui prodotti apparentemente sembrano tutti simili. Per
renderli più graditi ai pappagalli vengono prodotti in forme e colori
differenti e sono aromatizzati con varie essenze. Sarebbe opportuno scegliere
estrusi che siano colorati con sostanze coloranti naturali, piuttosto che
artificiali. E’ senz’altro preferibile, poi, scegliere estrusi che non
contengano conservanti artificiali (ethoxyquin, BHA, BHT), potenzialmente
dannosi per l’organismo.
Vi è da dire che le migliori case
produttrici si avvalgono di propri centri di ricerca al fine di perfezionare i
loro prodotti ed immettere sul mercato estrusi di qualità sempre migliore.
Sfortunatamente si tratta, generalmente, di ditte d’oltreoceano e sul costo
finale incide, senza dubbio, la spesa per l’importazione di questi prodotti.
L’alimentazione
degli Psittacidi basata sugli estrusi.
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Basare l’alimentazione sugli estrusi vuol
dire comprendere questi alimenti nel 70% della dieta. A queste condizioni non
occorre fornire integratori alimentari. Il restante 30% della dieta può essere
coperto da un misto di legumi e cereali cotti, pastone di buona qualità,
frutta, verdura, germogli, erbe prative, biscotti, pane secco ed anche piccole
quantità di semi secchi (in particolare grano saraceno, miglio, panìco).
Fornire questi cibi in associazione agli estrusi è di fondamentale importanza
in quanto stimola l’appetito e la naturale curiosità dei Pappagalli, rendendo
loro la vita captiva sicuramente meno monotona.
Molti pappagalli accettano prontamente gli
estrusi; in altri casi può essere davvero arduo convertirli al nuovo cibo. Un
buon sistema per far accettare il nuovo cibo è quello di fornirlo regolarmente,
in apposita mangiatoia, per tutto il giorno levando dalla gabbia l’usuale
miscela di semi. Questi ultimi verranno riproposti per un paio d’ore alla sera
per essere successivamente rimossi. In questo modo i pappagalli potranno eventualmente
nutrirsi dei semi alla sera, ma cominceranno ad assaggiare gli estrusi
riconoscendoli come cibo e nei giorni successivi ne mangeranno in quantità
sempre maggiore. Con questo accorgimento è possibile, in genere, convertire i
pappagalli alla nuova dieta nel giro di una settimana. Questa variazione
graduale dell’alimentazione è molto importante; una variazione brusca della
dieta può risultare deleteria e, comunque, determinare notevole stress nel
pappagallo.