IL DIAMANTE MANDARINO
Introduzione.
Il diamante mandarino (Taeniopygia (Poephyla)
Guttata Castanotis), è un simpatico ed elegante passeriforme
appartenente alla famiglia degli Estrildidi. Le caratteristiche principali di questa
specie sono la straordinaria adattabilità alla vita captiva, un
carattere abbastanza vivace, delle colorazioni estremamente varie e la forte
“amicizia” che tende a creare con l'allevatore. Vive mediamente
8-10 anni.
Questa specie in natura è diffusa principalmente in Australia, nelle
zone umide della savana, e lungo le rive di corsi d'acqua. E' anche possibile
incontrarlo nelle aride praterie e nelle sterpaglie di cui è ricco quasi
tutto il continente oceanico compresi arcipelaghi ed atolli. E' stata
introdotta in Europa come nuovo ceppo domestico all'inizio del
ottocento.
E' un uccellino che ama molto bagnarsi, caratteristica che conserva anche in
cattività. Secondo gli studi di alcuni naturalisti, questa specie ha
sviluppato la possibilità di bere - forse a causa della carenza di acque
dolci in special modo negli atolli - anche acqua marina.
E' un uccello molto socievole è tranquillo, caratteristica che in natura
lo porta a vivere in comunità molto numerose, dominando un limitato
territorio nei pressi del nido, costruito ad altezze modeste sugli arbusti ma
anche sugli alberi dove rami e foglie sono più fitte.
Purtroppo però questa specie in natura si è molto ridotta a causa
della riduzione degli ambienti naturali, dovuta all'opera dell'uomo e principalmente
all'uso di pesticidi e alla diffusione di malattie infettive.
Il loro aspetto e dimorfismo sessuale.
Il Diamante mandarino è lungo circa 10-
Dalla gola a metà petto è presente una barratura trasversale nera
su fondo grigio cenere, che termina nel mezzo del petto con una spessa banda
nera. Il resto del ventre è caratterizzato da un beige chiaro che sfuma
verso la cloaca nel bianco. Il maschio è distinto dalla femmina per la
presenza di un'ampia macchia auricolare di colore arancio acceso e, da un
numero variabile di "puntinature" bianco candido sui fianchi.
Altri modi per riconoscere il sesso dei nostri diamantini sono:
1. Il colore del becco, che è rosso molto acceso nel maschio e
sull'arancione nella femmina.
2. Il canto: infatti solo il maschio canta, mentre la
femmina si limita solo ad un Pee Pee, se così posso esprimermi.
3. In alcuni tipi di mutazioni bisogna vedere se è presente una
“goccia” di colore blu sotto l'occhio; se è presente
è maschio se non femminuccia, ma questa regola
non vale sempre.
Esistono tante mutazioni del diamante mandarino: grigio, bianco, isabella,
faccia nera, diluito, mascherato, dorso chiaro e bruno. Ci sono poi mutazioni
poco conosciute come la George, l'arricciato e ventre nero.
Allevamento.
L'allevamento
del diamante mandarino non presenta molti problemi, anzi è l'ideale per
chi vuole cominciare a coltivare la propria passione ornitologica. E' un
uccellino molto resistente sia al caldo che al freddo, ma quello che bisogna
assolutamente evitare è di esporlo a correnti d'aria fredda, o a
continui sbalzi di temperatura, che sono assolutamente dannosi alla loro
salute. Evitiamo quindi di spostare la gabbia in continuazione da un luogo
all'altro e di alloggiarla in luogo riparato ma areato.
A proposito di gabbia… Come alloggiare i nostri piccoli amici?
Per quanto riguarda la gabbia, qualcuno consiglia dimensioni minime di
almeno 42x24x33 (cm), ma io, data la vivacità di questa specie, mi sento
di consigliare una misura minima di almeno 64x39x37cm
o ancora meglio di 90x40x44 cm. Personalmente ho adottato quest'ultima
soluzione; ho infatti una gabbia da allevamento in
alluminio, con mangiatoie laterali estraibili per una facile pulizia e con
divisorio.
Mi raccomando i posatoi, devono essere della dimensione giusta e devono
permettere una facile pulizia sia interna che esterna. Dico anche interna
perché può capitare che se la trascurate, internamente possano
formarsi acari, che attaccando i nostri amici potrebbero portare a conseguenze
molto serie se non mortali. Per controllare basta guardare se sono presenti
piccoli puntini rossi sui posatoi o quant'altro nella gabbia.
Per fondo gabbia, consiglio tutolo di mais in vendita in tutte le
uccellerie, o in alternativa lettiera specifica per pappagallini ondulati (si
tratta di piccole pietrine). Assolutamente da evitare giornali o carta stampata,
poiché i diamantini sono amanti del becchettare tutto ciò che
trovano sul fondo della gabbia e potrebbero ingerirne; l'inchiostro presente su
di essa è tossico per i nostri piccoli amici.
Un'altra cosa fondamentale è il bagnetto! Infatti
come già detto sono amanti dell'acqua. Bisogna quindi fornire loro una
vaschetta con acqua pulita, in cui loro si divertiranno a tuffarsi dentro e
lavarsi. Un solo consiglio: è necessario cambiare l'acqua tutti i giorni
e se sono presenti più coppie in una gabbia anche due volte al giorno.
Alimentazione.
L'alimentazione del diamante mandarino non è particolarmente critica; la
normale miscela per esotici di piccola taglia in vendita in tutte le
uccellerie, costituisce la base della loro alimentazione.
E' consigliabile però adottare due diversi tipi di miscele in base al
periodo dell'anno:
Periodo da marzo a ottobre, per
• Panico giallo: 40%.
• Scagliola: 20%.
• Miglio Bianco: 15%.
• Panico rosso: 10%.
• Niger: 5%
• Miglio Rosso: 5%
• Semi condizionati 5%.
Periodo da novembre a febbraio, per
• Panico giallo: 30%.
• Scagliola: 15%.
• Miglio Bianco: 15%.
• Panico rosso: 10%.
• Niger: 10%
• Miglio Rosso: 10%
• Semi condizionati 10%.
Oltre alla miscela di cui sopra non devono mai mancare: osso di seppia, grit
marino a base di gusci d'ostrica triturato e durante
il periodo riproduttivo pastone giallo. Quest'ultimo va somministrato circa una
settimana prima la deposizione e durante la nascita e lo svezzamento dei pulli,
accompagnato da pastone per insettivori. Sono anche ghiotti di spighe di
panico, ma vanno somministrate con moderazione per non squilibrare la dieta.
Si può fornire anche rosso d'uovo sodo, bollito per almeno 15 minuti.
Attenzione però che le uova provengano da allevamenti sani perché
potrebbero essere state trattate con antibiotici.
Per quanto riguarda le verdure e la frutta, vanno bene: spinaci, lattuga, borsa
di pastore, carota, mela, mandarino etc.. Da evitare
il peperone e non somministrare assolutamente il prezzemolo, che è
tossico.
Esistono inoltre preparati polivitaminici da somministrare nell'acqua o in
polvere, “spruzzato” sui loro semi. Personalmente ne consiglio la
somministrazione solo in caso di patologia e mai per periodi superiori a 10gg
consecutivi, poiché un eccesso di vitamine può causare più
problemi che non una mancanza. Io credo che una dieta sana ed equilibrata,
senza squilibri od eccessi fornisca loro tutto ciò di cui hanno bisogno
senza dover ricorrere a questi prodotti.
A proposito per chi volesse preparare un buon pastoncino casalingo vi fornisco
una ricetta facile facile che utilizzo io:
mescolare in parti uguali sino ad amalgamarli bene, rosso d'uovo sodo, pane
finemente grattuggiato (o meglio ancora delle fette biscottate o dei biscotti
polverizzati) e carota fresca grattuggiata. Il composto va leggermente bagnato
con acqua minerale o meglio ancora con succo di mela naturale in modo che
risulti soffice e umido. Si può aggiungere una puntina di coltello di
sali minerali o di polvere di osso di seppia.
Per le specie più delicate è opportuno addizionare un apposito
complesso polivitaminico oppure del lievito di birra (apportatore di vitamina
b, di proteine e di preziosi fementi in sintesi) in dose da mezzo o un grammo
al giorno per nidiata.
Questo pastone va preparato giornalmente perchè la carota, specie nei
mesi caldi irrancidisce facilmente. La si può conservare in frigorifero
per un paio di giorni ma non bisogna somministrarlo a freddo ai volatili. Se il
pastone all'uovo viene preparato di volta in volta si può addizionare ad
esso anche della polpa di mela grattugiata.
èl'acqua che va cambiata tutti i giorni o
addirittura 2 volte al giorno nel mesi più caldi. Non è una
cattiva idea aggiungere all'acqua 1-2 gocce di limone che serve ad apportare
vitamine e mantiene l'acqua pura più a lungo.
Riproduzione.
La riproduzione del diamante mandarino non dà eccessivi problemi, ma i
soggetti devono aver superato l'anno di età. E' importantissimo non
permettere la riproduzione a soggetti più piccoli. Nel nostro paese
avviene nel periodo primaverile-estivo, ma c'è da dire che ormai si
è adattato a deporre tutto l'anno; cosa importante è concedere
loro almeno due pause riproduttive l'anno della durata di circa 30-40gg l'una
per consentire la muta e un riposo dei soggetti. Bisogna inoltre avere
l'accortenza di non permettere alla coppia più di 3 covate all'anno per
non pregiudicarne lo stato di salute, anche se molte persone ne hanno permesso
5 o 6 all'anno dicendo senza particolari problemi. Questo può anche
essere vero ma alla lunga potrebbe portare ad un indebolimento dei genitori ed
alla nascita di piccoli gracilini o malaticci.
I diamanti mandarini depongono, un massimo di 8 uova per covata, ma mediamente
sono 5 che covano per circa 15 giorni; ma possono arrivare anche a 20 nel
periodo invernale. Per la scelta del nido ci sono due strade: quello classico a
pera, a loro molto gradito ma poco funzionale per il controllo delle uova,dei nascituri e per la pulizia in generale; e quello a
cassetta di plastica, apribile superiormente, ma a loro poco gradito.
Come materiale per l'imbottitura forniremo i classici fili in vendita in tutte
le uccellerie oppure stoffa tagliata a striscioline. Taluni usano fornire anche
ovatta, ma lo sconsiglio perché potrebbe attaccarsi alle zampine e
provocare sia danni fisici che la rottura accidentale delle uova.
All'imbottitura del nido provvedono attivamente entrambi
anche se di solito è il maschio che lo prepara a velocità
record, per poi effettuare la sua danza di corteggiamento verso la femmina a
cui seguirà l'accoppiamento che dura circa 2-3 secondi e generalmente
nei soggetti più “timidi” avviene all'interno del nido.
La cova vera e propria avviene dopo la deposizione del 2-3 uovo, e per questo motivo
la schiusa delle uova non è contemporanea ma avviene ad 1 giorno di
distanza l'una dall'altra.
Quando nascono sono implumi, piccoli e di colore bruno. All'interno della gola
hanno un particolare puttern, che permette ai genitori di identificarli come
loro. Dopo circa 4 settimane abbandonano il nido, ed a 30-32 giorni è
possibile separarli dai genitori dato che mangiano autonomamente. Anzi se non li si separa i genitori potrebbero attaccarli e scacciarli
poiché devono prepararsi ad un'altra covata.
I diamanti mandarino posso ibridarsi con altri soggetti della stessa specie,
come i passeri del giappone, il diamante codalunga, diamante guttato, diamante
fetonte e zebrato etc…
Patologie.
I diamanti mandarino sono uccelli molto
robusti e poche sono le patologia di cui possono essere portatori. Il
segreto è dedicare loro il tempo necessario a garantire una buona
pulizia della gabbia e un'alimentazione, come già detto prima, varia ed
equilibrata.
I soggetti in buono stato di salute sono vispi e curiosi,
hanno piumaggio lucido e pulito, non devono essere sonnolenti, né stare
sul fondo della gabbia o cadere dai posatoi.
Ci sono vari sintomi che possono preannunciare malattie:
1. Il piumaggio arruffato, sporco e maleodorante.
2. Appetito irregolare, a volte scarso, a volte esagerato, a
volte del tutto assente.
3. La cloaca sporca di feci, la sonnolenza e la perdita
dell'equilibrio.
4. Se l'uccello ha le feci troppo liquide vuol dire che il
cibo è troppo umido, o comunque povero di Sali minerali.
5. Se le zampe si gonfiano e si ricoprono di squame vuol
dire che il posatoio specie se di plastica va cambiato con uno di legno, e si
consiglia sempre di tagliare le unghie quando diventano troppo lunghe.
6. Esistono anche patologie più gravi
come blocchi intestinali o influenze, che causano morie generali, ma in tali
casi c'è poco da fare. L'unico rimedio è sopprimere gli esemplari
malati e disinfestare gabbie e mangimi.
Patologie e problematiche durante la riproduzione:
Quando i pulli escono dal nido sono spesso attaccati da
molti tipi di malattie, e quindi mettere una goccia di vitamine al giorno per
una settimana nell'acqua del beverino, che va cambiata tutti i giorni, è
consigliabile.
Può capitare che la femmina deponga uova con il
guscio molto fragile, ciò significa che la sua dieta è povera di
calcio, o che è troppo giovane.
Se il maschio tenderà a buttare le uova dal nido sta
a significare che è di nuovo in calore o che non gli piace la compagna e
quindi bisogna isolarlo per un po' e poi rimetterlo assieme alla compagna, o
cambiarlo direttamente.
Se i genitori abbandonano il nido significa che esso
è troppo umido e sporco, o che è pieno di parassiti, e quindi
bisogna toglierlo per disinfestarlo.
Mutazioni
Queste
sono le principali caratteristiche delle mutazioni del diamante mandarino:Ricordatevi però che molte volte le mutazioni si
accavallano (un dm isabella petto arancio petto nero faccia nera è una
meraviglia della natura) e alcune volte per accoppiamenti sbagliati escono dm
con mutazioni "a metà" (la più classica riguarda la
mut. pinguino) o molto brutte, talvolta quasi irriconoscibili.
GRIGIO
Mutazione di carattere genetico “dominante”. È la principale
livrea del diamante mandarino. Il maschio presenta il corpo grigio, ventre
bianco, gola zebrata con fascia terminale nera, segni neri sotto l'occhio e a
fianco al becco diviso da uno spazio bianco. Guance arancioni, fascia sotto
l'ala marrone con pallini bianchi, coda nera a scacchi bianchi. La femmina presenta
il corpo grigio, il ventre e la gola beige, i segni neri nel capo con lo spazio
bianco e la coda a scacchi bianchi sul fondo nero. Su questa linea è
possibile sostenere qualsiasi mutazione
Immagine:
GUANCIA NERA
Mutazione di carattere genetico recessivo”. E'
una mutazione che come il petto nero colpisce le eumelanine. Nei maschi il
colore delle guance anziché essere color arancio è nero, idem per
i fianchi che sono neri con pallini bianchi, mentre la femmina si distingue
dalle normali solo per la presenza delle guance di colore nero come il maschio
Immagine:
FACCIA NERA
Mutazione di carattere genetico “dominante”. Questa mutazione
provoca nei maschi il cambiamento di colore della zona tra le due strisce
dell'occhio e del becco che anziché essere bianca è nera
diventando un tutt'uno con la striscia dell'occhio e del becco, la barra del
petto deborda in buona parte verso il ventre e le piume del sottocoda sono
screziate di nero. Nella femmina invece l'unica differenza dell'ancestrale
è il colore tra la striscia dell'occhio e del becco che anziché
essere bianca è grigia.
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PETTO NERO
Questa mutazione è di carattere genetico “recessivo”. E' una
mutazione che colpisce le eumelanine del petto, espandere la banda nera del
petto fino all'attaccatura inferiore del becco, elimina le strisce dell'occhio,
i pallini dei fianchi diventano di forma ovale, il disegno della guancia si
allarga leggermente, ed il disegno della coda anziché essere a quadrati
e di base crema con striscia nera che corre lungo la rachide. Invece nella
femmina viene a mancare la striscia dell'occhio ed il disegno della coda
diventa come scritto prima per il maschio.
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BRUNO
Mutazione a carattere genetico “legato al sesso”.Nel
bruno si ha la non completa ossidazione delle eumenaline.La struttura delle
eumenaline si modifica (da forma di bastoncello ad una più ovalizzata);la colorazione da grigia diventa bruna e non vi è la
possibilità di manifestare il colore nero nel fenotipo.Infine il bruno
presenta le stesse caratteristiche del grigio come disegni,variando,
quindi,solo nel colore
Immagine:
DORSO CHIARO
Mutazione di carattere genetico “legato al sesso”. Questa determina
una parziale riduzione della melanine contenute nelle
barbe e barbule delle piume del mantello. In questa mutazione si denotano
differenze che colpiscono entrambi i sessi che però mantengono invariati
i disegni distintivi. Il capo e la nuca sono di colore grigio perla, sulla
cervice è presente una leggera picchettatura scura e il dorso e le ali
sono di colore crema scuro uniforme sfumato di grigio,
la differenza fra capo- nuca e dorso- ali deve essere netta.
Immagine:
MASCHERATO OCCHI ROSSI
Mutazione a carattere genetico “legato al sesso.
Questa mutazione determina una fortissima riduzione delle eumelanine. Il corpo
diventa color crema, tutti gli altri segni rimangono immutati anche nella femmina,
scolorendo di poco . I piccoli nascono con gli occhi
rossi ma poi diventano neri crescendo
Immagine:
MASCHERATO OCCHI NERI
Mutazione a carattere genetico “legato al sesso.
Questa mutazione determina una fortissima riduzione delle eumelanine. Il corpo
diventa color crema, tutti gli altri segni rimangono immutati anche nella
femmina, scolorendo di poco, tranne la coda di un grigio perla.
Immagine:
PINGUINO
Mutazione a carattere genetico “recessivo”. Questa mutazione
determina la riduzione dell'eumelanina in alcune zone ed in minima parte delle
feomelanine. Nei maschi di questa varietà la striscia dell'occhio, del
becco, del petto e del codione è assente. Capo e nuca sono di colore
grigio, dorso ed ali sono di colore grigi con le penne
delle ali che presentano l'orlo depigmentato, ed il disegno della coda è
di colore grigio/bianco a quadri alterni (deve essere sempre visibile e
regolare). Queste descrizioni valgono anche per le femmine che però,
ovviamente, non presentano il disegno della guancia e dei fianchi.
Immagine:
PETTO ARANCIO
Mutazione a carattere genetico “recessivo”. In questa mutazione nei
maschi le eumelanine delle strisce dell'occhio, del petto, del becco, del
codione e della coda sono sostituite dalle feomelanine, e la stessa cosa vale
per le femmine che però non presentano ne la
striscia dell'occhio ne la striscia del becco.
Immagine:
DILUITO
Mutazione a carattere genetico “dominante”. Questa mutazione
determina una forte riduzione delle melanine (eu e feo) contenute su tutto il
piumaggio, trasformando il comune grigio in grigio argento, i
disegni distintivi grigio chiaro, e nel caso dei maschi il disegno della
guancia in bianco crema e dei fianchi in crema arancio chiaro con pallini
bianchi.
Immagine:
INO
Mutazione a carattere genetico “dominante”. Questa mutazione
determina una tale riduzione delle melanine (feo e specialmente eu) da fare
apparire il corpo bianco e gli altri segni distintivi scoloriti
Immagine:
BECCO-GIALLO
Mutazione a carattere genetico “recessivo”. Il soggetto deve
presentare il becco e le zampe rispettivamente di colore giallo e giallo
chiaro. I disegni ed il colore sono i medesimi richiesti per le varietà
abbinate al becco-giallo.
Immagine:
PEZZATO
Mutazione a carattere genetico “recessivo”. Questa mutazione
conserva come standard di base quello del D. M. grigio, o nelle varietà
in cui viene introdotta, dove però tutti i disegni devono essere
interrotti da pezzature di colore biancocce devono essere simmetriche e coprire
piu o meno il 50% dell'intero piumaggio.
Immagine:
ISABELLA
Mutazione a carattere genetico recessivo.Questa mutazione tende ad eliminare
tutte le eumelanine presenti nel piumaggio compreso i disegni distintivi,
quindi nella mutazione isabelle è presente solo
la feomelanina. Un buon soggetto isabella deve avere una buona
uniformità nel colore del piumaggio che è di colore crema nella
femmina, senza alcun disegno nella femmina e di colore crema anche nel maschio
che mantiene però il disegno della guancia e del fianco. Nell'Isabella
è impossibile sapere se la livrea è bruna o grigia
Immagine:
BIANCO
Mutazione a carattere genetico “recessivo”. Questa mutazione non ha
alcun disegno ed il colore del piumaggio è totalmente bianco. Il maschio
e la femmina si distinguono dal colore del becco che nel maschio è piu
acceso.
Immagine:
GUANCIA
Mutazione di carattere genetico “dominante”. Questa mutazione
provoca una forte riduzione della melanina sia nel maschio che nella femmina. I
maschi scoloriscono un po' il colore della guancia, dei fianchi e del petto,
perdendo le zebrature del petto, del codone e della coda. La femmina invece
è bianca crema con sole strisce dell'occhio e del becco presentando
anche la guancia di colore grigio
Immagine:
CIUFFATO
Mutazione di carattere genetico "dominante". Questa mutazione
permette l'apparizione di un grazioso ciuffo circoncentrico sul vertice del
soggetto.
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